SANTA MESSA PER LA PACE IN UCRAINA

La nostra preghiera è l’arma che dobbiamo usare per tenere vivo il sogno della pace e vincere la sfida della guerra
10-03-2023

Le letture che abbiamo ascoltato ci parlano di una paternità rifiutata che mette i fratelli l’uno contro l’altro. Sia nell’episodio di Giuseppe che nella parabola evangelica dei vignaioli omicidi il Padre offre il suo amore, ma incontra un rifiuto: la gelosia dei figli di Giacobbe che arrivano a vendere il fratello, la violenza dei contadini che si scatena dapprima nei confronti dei servi e poi verso il figlio stesso del padrone.

Purtroppo il rifiuto e la violenza di cui ci parlano le pagine della Bibbia, che ci sono state proposte dalla liturgia in questo venerdì della seconda settimana di Quaresima, continuano a segnare la storia dell’umanità: rifiutando la paternità di Dio viene negata anche la fraternità tra gli esseri umani. La guerra in Ucraina ma anche in tante altre parti del mondo ne è la tragica conseguenza.

La Parola della Scrittura non si limita a constatare un dato di fatto, ma ci parla anche dell’ostinazione di Dio che manda avanti un uomo per redimere l’umanità dal rifiuto e dalla violenza. Giuseppe e il figlio del padrone prefigurano Gesù il Figlio prediletto del Padre mandato per riscattare l’umanità dal peccato e riconciliare gli uomini tra loro e con il Padre.

Anche noi oggi come credenti dobbiamo sentirci mandati avanti a riscattare il peccato dell’umanità ed essere costruttori di riconciliazione e di pace.

La pace non nasce soltanto dalle trattative dei potenti: la sua radice più profonda è nell’impegno degli uomini di buona volontà che non si lasciano bloccare dalla realtà, ma sanno sognare oltre le tristi vicende del presente.

In questa fase tragica del conflitto tra Russia e Ucraina in cui non si intravedono spiragli, non dico per una pace stabile, ma neppure per un cessate il fuoco provvisorio, è fondamentale tenere vivo il sogno di una pace vera. Non possiamo rassegnarci all’idea che solo la guerra possa mettere fine alla guerra. Se è legittimo che chi è aggredito possa difendersi e che sia aiutato da altri nello sforzo di non soccombere alla violenza del più forte, non per questo possiamo rassegnarci a quella che Papa Francesco ha definito la «logica di Caino».

La nostra preghiera è l’arma che dobbiamo usare per tenere vivo il sogno della pace e vincere la sfida della guerra. Chiediamo al Signore che tocchi i cuori dei potenti e li volga a pensieri e progetti di pace, ma allo stesso tempo prendiamo su di noi insieme a Gesù Crocifisso e Risorto il peccato del mondo che si esprime in tutte le sue tragiche conseguenze nelle atrocità di questa guerra e di tutte le altre guerre combattute in giro per il mondo. Per arrivare alla pace vera è necessario il perdono: chi, se non i credenti in Cristo, possono chiedere e ottenere la grazia della riconciliazione e del perdono?

Affidiamo all’intercessione di Maria, Regina della pace, la nostra preghiera. Chiediamo a Lei, la Madre addolorata, di consolare e sollevare quanti soffrono a causa della guerra e di aiutarci a tenere viva la convinzione che solo la pace può mettere fine allo scempio della guerra.

Lendinara, Santuario del Pilastrello – Venerdì 10 marzo 2023