NATALE DEL SIGNORE – MESSA DELLA VIGILIA

È importante per vivere il Natale e comprenderne il significato, collocare la nascita di Gesù dentro una storia di salvezza, nella quale si compie una promessa di Dio
24-12-2024

La liturgia ci accompagna a celebrare il mistero del Natale sottolineandone le diverse prospettive nei vari momenti di questo giorno di festa, che è iniziato con il tramonto del sole del 24 dicembre. Così la messa della vigilia che stiamo celebrando (seguirà più tardi la messa della notte, quella dell’aurora domattina e infine quella del giorno) ci invita ad inserire l’evento della nascita di Gesù all’interno di una storia di salvezza, in cui Dio ha manifestato la sua fedeltà alle promesse.

Nelle letture bibliche, che abbiamo ascoltato, un posto centrale ha il riferimento al re Davide, antenato di Cristo e primo destinatario della promessa messianica collegata alla sua stirpe. Nella seconda lettura, Paolo spiega agli ebrei di Antiochia che Gesù è discendente di Davide: «Dalla discendenza di lui [Davide], secondo la promessa, Dio trasse come salvatore per Israele Gesù». Nel Vangelo abbiamo ascoltato una lunga lista di nomi, che costituiscono la genealogia di Gesù, una genealogia che ha lo scopo di dimostrare come Gesù, attraverso Giuseppe, sposo di Maria, appartiene alla famiglia di Davide: Dio si fa uomo entrando nella storia e condividendo la vicenda di tante generazioni. Nella prima lettura pur mancando una menzione esplicita a Davide, il riferimento è implicito quando il profeta parla di Gerusalemme, la città di Davide, destinata ad essere, per decreto divino, un «diadema regale nella palma del tuo Dio».

È importante per vivere il Natale e comprenderne il significato, collocare la nascita di Gesù dentro una storia di salvezza, nella quale si compie una promessa di Dio. Il Bambino che siamo invitati ad adorare nel presepio è il segno definitivo della fedeltà di Dio. l’incarnazione del Figlio di Dio infatti conclude la nuova e definitiva Alleanza di Dio con l’umanità. È in forza di questa alleanza che tutta la storia umana può diventare una storia di salvezza: in Gesù Dio si è legato per sempre all’umanità per riscattarla dal peccato e dalla morte. A partire da questo evento, la nascita di Gesù cambia il nostro sguardo sulle vicende umane: chi si lascia illuminare dal Figlio di Dio fatto uomo è capace di vedere la luce anche in mezzo alle tenebre che avvolgono il mondo. Di questa luce abbiamo bisogno in un modo tutto particolare in questo momento storico segnato da vicende terribili di conflitti e di guerre. Come ha sottolineato qualche giorno fa quel grande saggio che è il nostro Presidente della Repubblica, questi eventi non riguardano solo i popoli che ne sono direttamente coinvolti ma toccano anche la vita della nostra società: «… le immagini trasmesse dalle guerre seminano in profondità, anche in chi non ne è direttamente coinvolto, paura, inimicizia, divisione, odio, barriere di ogni tipo. Abituandosi a convivere con l’odio si rischia di diffonderlo, di renderlo inestinguibile. Qualcosa, purtroppo, è già cambiato. Credo che possa essere reale un nesso tra quei sentimenti e il crescere della violenza intorno a noi, nelle nostre società».

In mezzo alle tenebre che ci circondano abbiamo quindi quanto mai bisogno della luce che viene da Betlemme: una luce che ci indica una strada e ci spinge a non rassegnarci all’odio, alla violenza, all’emarginazione e all’esclusione di chi è più debole e povero. Ne abbiamo bisogno come singoli, ma anche come popolo, come società civile. Ne ha bisogno anche la nostra Città di Rovigo.

Proprio in questi momenti, a Roma il Papa sta aprendo l’Anno del Giubileo, varcando la Porta Santa della Basilica di S. Pietro: il Giubileo è un invito rivolto a tutta l’umanità a ricominciare da capo, vivendo un’esperienza forte di conversione e di riconciliazione. Nella Bibbia si parla di questo anno speciale, che ricorre ogni cinquant’anni: i debiti vengono condonati, i prigionieri liberati, la terra è lasciata riposare. È un nuovo inizio, un ritorno al primo giorno della creazione per riscoprire il disegno di amore di Dio sull’uomo e sul mondo. Accogliamo anche noi questo invito con gesti concreti di perdono, di carità e di giustizia. Fiorirà così in mezzo a noi la speranza di un mondo nuovo riscattato dal peccato, dove la pace e la giustizia si baceranno.

Rovigo, Tempio Civico della B.V. del Soccorso – 24 dicembre 2024