NATALE DEL SIGNORE – MESSA DELLA VIGILIA

Abbiamo bisogno di questo annuncio di salvezza. Il tempo che viviamo sembra non lasciare spazio alla speranza
24-12-2023

La liturgia ci accompagna a celebrare il mistero del Natale sottolineandone le diverse prospettive nei vari momenti della giornata. Così la messa della vigilia che stiamo celebrando (seguirà più tardi la messa della notte, quella dell’aurora domattina e infine quella del giorno) ci invita ad inserire l’evento della nascita di Gesù all’interno di una storia di salvezza, in cui Dio ha manifestato la sua fedeltà alle promesse.

Le tre letture che abbiamo ascoltato ci suggeriscono uno sguardo di fede: Dio non abbandona l’umanità, anzi si è legato ad essa con il vincolo di un’alleanza che non verrà mai meno. L’immagine nuziale, che ricorre nel brano di Isaia, viene applicata ai rapporti tra Dio e l’umanità: il Bambino nato da Maria a Betlemme, il Figlio di Dio fatto uomo, è il segno di questa alleanza, di questo sposalizio che unisce per sempre Dio all’umanità. La nascita del Figlio di Dio nella carne è il momento in cui si compie questa alleanza definitiva che la Bibbia descrive usando il simbolo delle nozze.

Anche noi come singoli, come famiglie, come città di Rovigo, siamo parte di questa storia di salvezza. Anche per noi in questo Natale risuonano le parole di consolazione e di speranza del profeta Isaia, Prole con cui Dio, lo sposo, si rivolge all’umanità, la sua sposa: «Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la sua delizia e la tua terra avrà uno sposo».

Abbiamo bisogno di questo annuncio di salvezza. Il tempo che viviamo sembra non lasciare spazio alla speranza: l’umanità sprofonda in un vortice di violenza e di morte lacerata da conflitti che di giorno in giorno incancreniscono e seminano lutti e distruzioni. Anche nei nostri paesi assistiamo ad episodio di efferata violenza di cui stentiamo a comprendere l’origine. Il Natale non è un’evasione da questa triste realtà: Gesù è venuto in un mondo non molto diverso dal nostro, segnato dalla violenza e dall’ingiustizia e ci mostra che i due capi attorno ai quali si svolge la vicenda umana, il capo del bene, dell’amore, della pace e della giustizia, e quello del male, della violenza, dell’ingiustizia, vanno tenuti assieme, perché solo così l’umanità potrà essere salvata. Come il Figlio di Dio si è immerso in questa realtà così anche a noi è chiesto di stare dentro a questo mondo per portarvi un po’ di luce e di speranza, a cominciare da questa nostra città con i suoi problemi e le sue difficoltà.

Lo stile di Dio, che si umilia e si abbassa assumendo la nostra umanità, deve mostrarci la via e lo stile con cui anche noi possiamo e dobbiamo adottare per agire per il bene comune di questa città. Abbiamo bisogno di una visione che privilegi la solidarietà al posto della competizione e che metta al primo posto le persone fragili e deboli, che prenda a cuore le generazioni più giovani, che portano in sé la promessa del futuro della nostra comunità. Per questo dobbiamo cercare sempre più di confrontarci e di condividere progetti e iniziative e per questo dobbiamo essere disponibili all’ascolto delle idee e delle proposte degli altri. Dobbiamo mettere da parte la polemica strumentale e la contrapposizione preconcetta, rinunciando alla ricerca della affermazione della propria persona e del proprio gruppo.

Se percorreremo questa strada, sapremo anche noi generare una società nuova, dove ogni persona potrà sentirsi accolta e promossa nella sua dignità.

Rovigo, Tempio Civico della B.V. del Soccorso – 24 dicembre 2023