Penso sia utile qualche parola per spiegare il significato di questa celebrazione che si inserisce nel percorso di formazione all’ordinazione diaconale dei nostri tre fratelli Matteo, Marcello e Marco. Lo scorso anni ci siamo ritrovati per un primo passo: l ’ammissione tra i candidati. Il Vescovo ha accolto la disponibilità di Matteo, Marco e Marcello a mettersi a disposizione della Chiesa per essere ordinati diaconi. Il diaconato non è solamente un incarico temporaneo, ma è una vera e propria consacrazione al servizio della Chiesa attraverso il sacramento dell’Ordine, una consacrazione che riguarda tutta la vita del diacono e che lo configura ad immagine di Cristo Servo.
Dopo l’ammissione tra i candidati è iniziata una nuova tappa per questi nostri fratelli, che consiste nell’entrare gradualmente nel ministero attraverso l’esercizio di un servizio concreto nell’ambito della parola e di quello della Eucaristia. Per questo oggi ricevono il ministero istituito del lettore, ministero che riguarda la parola di Dio, e successivamente, approssimativamente tra un anno, il ministero istituito dell’accolitato che ha a che fare con l’eucaristia. Sono due dimensioni fondamentali del diaconato. Per quanto riguarda il ministero della Parola possiamo trovare degli spunti interessanti nel brano del Vangelo che la liturgia ci propone in questa terza domenica di Pasqua. Il Vangelo ci Luca ci narra dell’incontro dei discepoli con il Risorto. C’è un particolare su cui vorrei richiamare la vostra attenzione: anche se Gesù si mostra loro, i discepoli faticano a riconoscerlo e Gesù stesso prende l’iniziativa per andare incontro a questa fatica e per aiutarli a superare lo scandalo della morte in croce. La via che Gesù percorre è quella di richiamare le Scritture, mostrando come la vicenda di Gesù era già prevista dai profeti dell’Antico Testamento e che la sua passione e morte sono il compimento di un disegno di salvezza di Dio. Anche nel racconto dei discepoli di Emmaus troviamo la stessa dinamica: il viandante misterioso spiega le Scritture e il cuore dei due discepoli si rianima. C’è qui un’indicazione fondamentale: per incontrare il Risorto anche oggi abbiamo bisogno di qualcuno che ci accompagni a fare il percorso delle Scritture, che ci spieghi la Parola di Dio in modo che i nostri occhi si aprano e vedano il Signore che cammina accanto a noi. La Parola di Dio infatti è presenza viva del Signore.
Il ministero della parola non è quindi solamente una forma di insegnamento, ma è molto di più: è introdurre nella conoscenza del Signore Gesù perché Lui ci parli. E’ un servizio che tutti possiamo fare, perché tutti nel battesimo siamo diventati partecipi del ministero profetico di Cristo. Nella Chiesa però ad alcuni viene affidato il compito di svolgere questa funzione con un mandato, che dà una particolare autorevolezza: i vescovi, i presbiteri e i diaconi, ma, in forma minore anche i lettori, ministri istituiti della Parola.
A questi nostri fratelli che si preparano a diventare diaconi, mi sembra sia chiesto di esercitarsi nel ministero del lettorato ad un modo particolare di spiegare la parola: un modo aderente alla vita delle persone, un modo che faccia risuonare la parola dentro le situazioni di vita, a partire da quanto le persone stanno vivendo. Il ministero del diacono, infatti, si qualifica proprio per questa vicinanza alla vita, legata anche al fatto che il diacono vive la vita di tutti, ha un lavoro, per lo più ha anche una famiglia.
Il percorso che Matteo, Marcello e Marco stanno facendo ci riguarda da vicino: non è qualcosa che appartiene solo a loro, è un dono per tutta la Chiesa diocesana. Pertanto come questa sera siamo qui con loro a vivere questo passaggio importante, così continuiamo ad accompagnarli e a sostenerli cola nostra preghiera, prima di tutto, ma anche con l’amicizia e con l’interessamento, in modo che da diaconi possano essere accolti e valorizzati da tutta la comunità.
Chiesa parrocchiale di Giacciano – Domenica 14 aprile 2024