DOMENICA DI PASQUA – MESSA VESPERTINA

Al Signore risorto diciamo anche noi con tanta fede: «Rimani con noi, perché si fa sera!»
04-04-2021

La gioia che questa liturgia pasquale esprime (pensiamo al canto dell’Alleluia) contrasta con il clima sociale di preoccupazione, dolore e sfiducia che segna questi giorni. È un contrasto che può portarci a pensare che quello che celebriamo non tocchi la nostra vita, riguardi una dimensione diversa che poco ha a che fare con ciò che veramente conta e con cui dobbiamo fare i conti. È davvero così?

Ci può aiutare una constatazione: l’annuncio pasquale della risurrezione del Signore ha raggiunto per primi un gruppo di uomini e di donne che erano delusi e sfiduciati: in fondo il loro stato d’animo non era molto diverso dal nostro. I due discepoli di cui parla il brano del Vangelo di Luca sono rappresentativi dello stato d’animo in cui si trovava tutto il gruppo di coloro che avevano seguito Gesù: al viandante che si accompagna con loro sulla via del ritorno a casa essi dicono «speravamo», che significa «ora non speriamo più», tutto quello in cui abbiamo riposto le nostre speranze è stato spazzato via. Eppure proprio questi uomini e donne delusi e sfiduciati hanno accolto questo messaggio e ne sono diventati i testimoni. La loro vicenda ci dice che anche noi possiamo in questa Pasqua fare questo percorso di trasformazione interiore, ritrovando quella speranza di cui abbiamo bisogno come il pane per affrontare la pandemia e costruire percorsi di uscita da questa emergenza.

È molto importante per noi cercare di capire come i discepoli sono passati dalla sfiducia alla fede. Un prima indicazione da tenere presente è che Gesù non ci abbandona alla nostra tristezza e alla nostra rassegnazione: Gesù cammina accanto a noi solo che noi non ce ne accorgiamo. Questo è l’insegnamento che l’evangelista Luca ci vuol dare attraverso la figura di quel misterioso viandante che si accompagna ai due in cammino verso Emmaus. Gesù non si limita a camminare con loro, ma intavola un dialogo, li porta ad esternare quello che hanno nel cuore e spiega loro le Scritture. Quelle Scritture che ai due non dicevano più nulla cominciano a riscaldare il loro cuore e a trasformarli interiormente. Ecco che cosa può cambiare il nostro cuore e predisporci a vedere il Signore Risorto accanto a noi: è il Vangelo ascoltato ogni giorno con cuore umile e fedele che ci libera dalla fragilità e ci conduce al desiderio dell’incontro con lui.

Dovremmo chiederci noi cristiani come stiamo vivendo questo tempo difficile: lo viviamo come chi non ha fede lasciandoci portare dai nostri sentimenti, dalle opinioni degli altri e dei mass-media o cerchiamo luce nella Parola del Signore chiedendo a Lui di rivelarci il senso di quanto stiamo vivendo?

Per combattere la pandemia abbiamo messo in campo tante risorse, forse però rischiamo di dimenticarci delle risorse spirituali, che non sono affatto superflue o secondarie. Non abbiamo paura allora di attingere alla Pasqua del Signore la forza e la speranza di cui abbiamo bisogno.

È l’incontro con il Signore Risorto, che può riscaldarci il cuore e sciogliere la tristezza e la chiusura autoreferenziale a cui ci conducono le lunghe restrizioni di questi mesi.

È Lui che spezzando per noi il pane dell’Eucaristia, può insegnarci a trasformare la fatica e il dolore in un dono di vita e di amore.

A lui diciamo anche noi con tanta fede: «Rimani con noi Signore perché si fa sera!».