Immagino questa nostra celebrazione come un incontro di figli attorno alla mamma: penso a quando ero ragazzo e dopo una faticosa giornata a scuola rientravo a casa e la mamma accoglieva me e i miei fratelli e si metteva in ascolto del racconto della giornata, delle nostre fatiche e del nostro bisogno di essere incoraggiati e consolati. Allo stesso modo questa sera dopo i lunghi mesi della pandemia ci ritroviamo attorno a Maria, la madre di Gesù e la madre nostra, per dirle le nostre fatiche e le nostre sofferenze, ma soprattutto per imparare da Lei ad avere più fede nel Signore.
Per combattere la piaga terribile del covid abbiamo mobilitato tante risorse ma forse abbiamo trascurato la risorsa della fede e proprio per questo rischiamo di sprecare l’occasione che questa grande prova ci offre di cambiare in profondità il nostro modo di vivere e di operare sia nella nostra vita personale che in quella sociale. Per questo abbiamo bisogno di sostare un po’ davanti a Maria, per comprendere che cosa il Signore ci vuol dire anche attraverso le vicende dure e faticose di questo tempo.
Invochiamo questa sera Maria come «aiuto dei cristiani»: nella storia della salvezza ci appare come Colei che partecipa accanto ai discepoli del suo Figlio alla lotta contro il peccato e la morte. La prima lettura, tratta dalla Genesi, il primo libro della Bibbia, ci ha parlato dell’inimicizia tra la Donna e l’avversario di Dio e dell’umanità rappresentato dal serpente tentatore e ci ha anticipato la vittoria finale della Donna e della sua discendenza; questa Donna, interpretata come figura di Maria, è vista infatti come colei che schiaccerà il capo al serpente. Ancora nel brano dell’Apocalisse, l’ultimo libro della Bibbia, proposto nella seconda lettura, ci viene presentata la lotta tra la Donna e il drago e vediamo come questa lotta si conclude con la sconfitta delle forze del male.
In questo momento tutti ci ritroviamo stanchi e provati: abbiamo bisogno di sentire vicino questa Madre che lotta con noi e che ci aiuta a trovare la forza di cui abbiamo bisogno: la forza della fede.
Il mio invito a voi cari fedeli di Adria è quello di vivere questa settimana in unione spirituale con Maria: le celebrazioni esteriori dovrebbero servire da richiamo per un rapporto intimo e personale con la Vergine, per poter fare nostro il suo spirito di ascolto e di obbedienza della volontà di Dio. La vera devozione mariana non è fatta solo di pratiche esteriori, ma è soprattutto imparare da Maria a fidarsi del Signore e a fare ogni giorno la sua volontà.
Contrariamente a quanto si poteva credere la pandemia non ha risvegliato la fede, anzi probabilmente ha messo alla prova la fede tiepida di molti cristiani, che si sono smarriti. Forse per questo è sembrato che la Chiesa non avesse nulla da dire in questo tempo di prova. Cominciamo allora noi a mettere al centro la questione della fede, purificando la nostra vita cristiana da ciò che è superficiale e superfluo per andare veramente all’essenziale.
Maria, aiuto dei cristiani, ci accompagni e ci sostenga in questa settimana per riscoprire e rinnovare la nostra fede nel Signore Gesù e nell’adesione al suo Vangelo.
Cattedrale di Adria, 3 ottobre 2021