SOLENNITÀ DELLA NATIVITÀ DI MARIA

08-09-2020

I Vangeli non ci parlano della nascita di Maria: la tradizione comunque ci ha trasmesso alcuni particolari attraverso un testo apocrifo, il Protovangelo di Giacomo, da cui apprendiamo che i suoi genitori erano già avanti negli anni e soffrivano per non aver avuto figli. La nascita di Maria venne loro annunciata da un angelo e fu motivo di grande gioia. Più che il racconto degli eventi che hanno accompagnato la nascita della Vergine, è interessante per noi cogliere il suo significato in rapporto alla salvezza. La Natività di Maria è strettamente legata alla sua divina maternità: la nascita di Maria infatti consentirà quella di Cristo, grazie a lei il Verbo può farsi uomo. Il significato della celebrazione della Natività della Vergine è quindi la prefigurazione della Natività del Verbo. È il segno che è venuta l’ora della piena instaurazione del regno di Dio: di conseguenza è un momento di grande gioia. I Padri della Chiesa per esprimere che cosa rappresenta nella storia della salvezza la natività della Vergine hanno usato l’immagine dell’aurora: come l’aurora annuncia e anticipa il sorgere del sole, così la nascita di Maria preannuncia la venuta del Figlio di Dio, il sole che illumina il mondo e lo strappa dalle tenebre della morte e del peccato.

Celebrare la nascita di Maria allora è per noi un invito a vedere i segni che Dio ci dà per tenere viva la nostra speranza. Non c’è bisogno di molte parole per ricordare quanto bisogno abbiamo di alimentare la speranza nel tempo incerto e difficile che stiamo vivendo. Per questo abbiamo bisogno di segni che ci aiutino a guardare oltre le difficoltà del presente e ad impegnarci per dare un futuro a noi e alla società in cui viviamo, pensando soprattutto alle generazioni che vengono dopo di noi.

La Natività di Maria ci porta a considerare il segno di speranza che ogni nascita porta ancora oggi nel mondo e, all’incontrario, come la denatalità (il cosiddetto «inverno demografico») sia il sintomo della decadenza di una società che appare incapace di pensare al futuro. Conosciamo tutti le motivazioni di carattere sociale ed economico con cui viene spiegata questa situazione, ma credo sia necessario dire che più di tutto contano le motivazioni di ordine morale, quelle motivazioni che hanno a che fare cioè con il senso della vita. Se l’unica motivazione sono l’utilità economica, il divertimento, la realizzazione della propria individualità, non ha senso sacrificare per formarsi una famiglia e avere dei figli. In altri termini c’è una mentalità, una cultura, che va cambiata se vogliamo che la nostra società abbia un futuro. In questo un ruolo importante giocano anche le decisioni politiche e legislative che negli ultimi decenni hanno favorito l’individuo e non la famiglia, promuovendo un modello che sta scardinando le basi stesse della vita sociale. In questo contesto anche la nascita di una nuova vita è diventata un fatto privato, che non tocca la comunità e la vita sociale. Ne abbiamo avuto la prova con un recente intervento normativo che ha ulteriormente accentuato la privatizzazione dell’aborto (e aggiungo anche la sua banalizzazione). Le nuove linee guida per l’aborto farmacologico infatti non prevedono più la degenza ospedaliera della donna, che viene lasciata a vivere in solitudine un momento che comunque ha aspetti gravi, se non drammatici. Non è questa la sede per entrare nella complessità e delicatezza di questa problematica, ma mi limito a segnalare come la nostra società perdendo la consapevolezza di quanto la generazione di nuove vite arricchisca l’umanità compromette la possibilità stessa di avere un futuro e pone le premesse per la sua irrimediabile decadenza.

Come cristiani abbiamo la missione di promuovere una cultura alternativa: la cultura della vita, ponendo segni concreti di accoglienza e rispetto della vita umana, a partire dall’educazione morale e affettiva che diamo ai nostri bambini e ai nostri giovani.

La Vergine Maria, di cui oggi celebriamo la Natività, ci dia la forza per vivere e testimoniare il Vangelo della vita: le nostre scelte e i nostri comportamenti pongano segni di speranza per un’umanità triste e smarrita.