Quando nella giornata di giovedì si è diffusa la notizia che mons. Soravito era ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale di Udine, molte persone mi hanno avvicinato per avere informazioni sulle sue condizioni: ho colto in questo interessamento l’affetto sincero con cui nella Diocesi di Adria-Rovigo è ricordato il Vescovo Lucio, un Vescovo che si è fatto amare soprattutto per il suo tratto caratterizzato da grande cordialità e immediatezza. Anche nella predicazione ha sempre cercato, con un linguaggio vivace e comprensibile a tutti, di stimolare al rinnovamento, all’apertura missionaria, e all’amore verso il proprio tempo. Tutti poi ricordano la gioia e la simpatia suscitate dalle sue esecuzioni alla fisarmonica in occasione di incontri nelle parrocchie o nelle visite ai campiscuola estivi. E’ stato infaticabile nel suo impegno, mosso dal desiderio di incontrare gruppi e comunità e preoccupato di dare alla Diocesi una rinnovata impostazione pastorale. Questa preoccupazione si è espressa soprattutto negli anni di preparazione, di celebrazione e di applicazione del Sinodo diocesano, un’intuizione profetica che la Diocesi ha raccolto e alla quale sta tentando di dare continuità attraverso il lavoro pastorale di questi ultimi anni.
Particolarmente apprezzata è stata la sua sensibilità per le problematiche sociali e politiche del territorio polesano: a lui tra l’altro si deve l’intuizione di radunare ogni anno amministratori, uomini politici e rappresentanti delle categorie per un convegno sociopolitico organizzato dalla Diocesi. Dopo il suo ritiro, per raggiunti limiti di età, è stato colpito da una malattia che gli ha tolto poco a poco la possibilità di esercitare il ministero e di intrattenere relazioni: questi ultimi anni sono stati una dolorosa via crucis che lo ha preparato all’incontro con il Signore. Preghiamo per lui perché il Signore gli conceda in paradiso quel riposo, che si è guadagnato con la sua instancabile dedizione al servizio della Chiesa.
+ Pierantonio Pavanello – Vescovo di Adria-Rovigo