Scrivo queste righe da Assisi, dove sto partecipando all’Assemblea generale straordinaria della Conferenza episcopale italiana. L’Assemblea generale è sempre un’occasione per la Chiesa italiana per mandare un messaggio al nostro paese partendo dalle situazioni del momento presente. In questa assemblea tale messaggio non poteva non riguardare il bisogno di pace del mondo di oggi, lacerato da sanguinosi conflitti in Terra Santa, in Ucraina e in tante altre parti del mondo. Compito della Chiesa in questo momento tragico è di tenere viva la speranza della pace. Come ha detto in apertura dei lavori il Presidente, card. Zuppi: «La pace ha il primato nei nostri pensieri e nelle nostre azioni. Non è solo l’urgenza del momento a imporci tale primato, ma la natura stessa della Chiesa. La Chiesa infatti è il popolo a cui Gesù affida la pace: “Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo” (Gv 14,27). La pace è Lui stesso crocifisso e risorto. Sentiamo forte e per tutti l’imperativo di comunicare il Vangelo della pace, in un mondo sprofondato nell’ora delle tenebre e che anela alla luce. Non possiamo lasciare che la cultura della guerra si diffonda favorita dal vuoto di pensieri, idee, cultura».
+ Pierantonio Pavanello, Vescovo