Considerazioni del Vescovo Pierantonio su un video di Papa Francesco riguardo alle persone omosessuali

Sento la responsabilità di dare un aiuto a capire la posizione del Papa e della Chiesa

Provo una certa trepidazione nel cercare di interpretare le affermazioni del Papa relative alle persone omosessuali, che hanno suscitato reazioni contrastanti e anche sconcerto in tanti fedeli: d’altro canto però sento la responsabilità di dare un aiuto a capire la posizione del Papa e della Chiesa su un tema «difficile» come quello dell’omosessualità. Questo è il testo a cui faccio riferimento:

«Le persone omosessuali hanno diritto a essere in una famiglia. Sono figli di Dio. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge di convivenza civile. Hanno diritto a essere coperti legalmente»

Rinviando ad altri testi del Magistero pontificio per una presentazione di questa tematica (penso al Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 2157-2159 e all’Es. Ap. Amoris Laetitia nn. 250-251), è comunque utile cercare di capire il significato di queste parole del Papa, contenute in un video inserito in un documentario sull’opera di Papa Francesco, presentato il 21 ottobre scorso nell’ambito della Festa del Cinema di Roma. Si tratta di vari spezzoni tratti da un’intervista del maggio 2019, tagliati e montati in una sequenza diversa da quella originale. Tra l’altro la frase che ha per oggetto la tutela da parte della legge civile non compare nella versione ufficiale dell’intervista pubblicata dal sito vaticannews.va e dall’Osservatore Romano (cf https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2019-05/papa-televisa-violenza-contro-donne-migrazioni.html#play). Già questa premessa fa comprendere la difficoltà di risalire al pensiero di Papa Francesco e il pericolo di fraintendimenti (forse anche di manipolazioni?) su un tema molto delicato e complesso.

Dalla lettura della versione integrale dell’intervista del maggio 2019 appare evidente che il Papa si riferisce al diritto delle persone omosessuali a rimanere nella loro famiglia di origine. Ecco le parole testuali: «Se ci convincessimo che sono figli di Dio, la cosa cambierebbe abbastanza. Mi hanno fatto una domanda durante il volo (…) sull’integrazione familiare delle persone con orientamento omosessuale. Io ho detto: le persone omosessuali hanno diritto a stare nella famiglia e i genitori hanno diritto a riconoscere quel figlio come omosessuale, quella figlia come omosessuale, non si può scacciare dalla famiglia nessuno né rendergli la vita impossibile».

L’altro punto da chiarire è il passaggio in cui Papa Francesco si esprime a favore di una legge di «convivenza civile» (qualcuno ha tradotto l’originale spagnolo con «unione civile»). Quando ancora era Arcivescovo di Buenos Aires si era già pronunciato a favore di una legge che offrisse un riconoscimento giuridico alle unioni omosessuali, vista come «male minore» rispetto alla proposta di legge allora in discussione che equiparava le unioni omosessuali al matrimonio. Da Papa, in vari interventi, ha sottolineato la differenza di tali unioni rispetto al matrimonio, che per sua natura può essere solo fra un uomo e una donna. Nella intervista del maggio 2019 a questo proposito sostiene «Io ho sempre difeso la dottrina. (…) É un’incongruenza parlare di matrimonio omosessuale». Anche in vari altri interventi viene ribadito che la famiglia come immagine di Dio è l’unione di un uomo e una donna. Ad esempio in un discorso al Forum delle Associazioni familiari del 16 giugno 2018 spiega: «Poi oggi – fa male dirlo – si parla di famiglie “diversificate”: diversi tipi di famiglia. Sì, è vero che la parola “famiglia” è una parola analogica, perché si parla della “famiglia” delle stelle, delle “famiglie” degli alberi, delle “famiglie” degli animali… è una parola analogica. Ma la famiglia umana come immagine di Dio, uomo e donna, è una sola».

Ammettere la possibilità di un qualche riconoscimento giuridico delle unioni tra persone dello stesso sesso, pertanto, non significa equipararle alla famiglia fondata sul matrimonio. In particolare non può essere riconosciuto un diritto delle coppie omosessuali ad avere dei figli, in quanto, come Papa Francesco ha sostenuto in un’altra occasione, «occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare nella relazione, nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva» (Discorso alla Delegazione dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia 11 aprile 2014).

Concludendo, possiamo dire che, pur nella difficoltà di interpretazione, il testo pubblicato in questi giorni attesta la grande sensibilità del Papa verso le persone che sperimentano un orientamento omosessuale e la sua apertura ad un ulteriore approfondimento soprattutto dal punto di vista pastorale, sempre comunque in continuità con quanto finora la Chiesa ha insegnato.