Il vescovo diocesano Pierantonio Pavanello, in questi giorni ha sentito il parere dei Vicari foranei, i sacerdoti che lo rappresentano nelle otto zone pastorali – vicariati – della diocesi, circa la celebrazione dei funerali a partire dal prossimo 4 maggio.
Da queste consultazioni è emersa la necessità che anche dopo il 4 maggio, come avvenuto fino ad ora, si possa tenere un comportamento uniforme circa la celebrazione delle esequie e che, viste le indicazioni date dagli organi competenti (Stato e Cei) in questo momento appaia ancora, come modalità più opportuna e praticabile, quella di celebrare le esequie in cimitero.
Accogliendo questi suggerimenti, il vescovo ha disposto che, fino a nuova disposizione, in attesa di poter mettere in atto tutte le precauzioni richieste dalla circolare del Ministero degli Interni e dalla Nota della CEI, nella Diocesi di Adria-Rovigo si celebrino le esequie nei cimiteri secondo quanto previsto dai nn. 100-117 del Rito delle esequie (breve liturgia della Parola – ultima raccomandazione e commiato – benedizione del sepolcro).
I parroci e altri presbiteri non si recheranno agli obitori degli Ospedali per la benedizione alla chiusura della bara, in quanto tale compito è stato affidato ai Cappellani degli Ospedali.
Per le salme destinate alla cremazione, qualora non sia possibile celebrare prima della cremazione una breve liturgia della Parola all’obitorio (da parte dei Cappellani degli Ospedali), si proceda dopo la cremazione al momento della deposizione dell’urna secondo quanto previsto dal Rito delle esequie ai nn. 183-184.
Si comunica inoltre che è stato costituito in diocesi un gruppo di lavoro per studiare tutte le misure di prevenzione da attuare in vista della ripresa delle celebrazioni con il popolo.
Le disposizioni in oggetto sono state elaborate sentendo il parere della Prefettura di Rovigo, che provvederà a darne comunicazione ai Sindaci, in quanto responsabili della gestione dei cimiteri.
Rovigo, 2 maggio 2020