È ormai una tradizione consolidata che alla vigilia della Giornata dei lavoratori, il primo maggio, la diocesi di Adria–Rovigo attraverso l’Ufficio per la pastorale sociale, organizzi una serata di riflessione sulle tematiche che coinvolgono il mondo dell’imprenditoria e del lavoro. Anche quest’anno si terrà questa iniziativa pur in forma ridotta e in modalità virtuale. Giovedì 30 aprile alle 21, in diretta dal Seminario sulla pagina YouTube «Diocesi Adria–Rovigo», il vescovo Pierantonio Pavanello guiderà un momento di riflessione che prevede anche gli interventi e le testimonianze dirette di alcune categorie di lavoratori.
Un appuntamento atteso e sempre partecipato che, di anno in anno, si è svolto presso qualche azienda o qualche fabbrica del territorio. Quest’anno l’epidemia da coronavirus impedisce gli spostamenti ma non ferma l’attenzione al mondo del lavoro, anzi, questa fase delicata chiede alla diocesi di Adria – Rovigo di esprimere ancor di più la vicinanza della Chiesa. Il vescovo lo aveva fatto anche recentemente, in occasione della solennità di san Giuseppe, con una lettera aperta rivolta ai lavoratori. In quell’occasione mons. Pavanello si rivolse a tutti coloro che in condizioni difficili e a rischio della propria salute, garantiscono al paese i servizi essenziali e la continuità di molte attività produttive e tutti coloro che temevano per la precarietà del posto di lavoro. In particolare il pastore della diocesi espresse preoccupazione per il settore del turismo, dei trasporti e della ristorazione, con uno sguardo al mondo della cooperazione e del Terzo settore, a tutta la filiera dell’agricoltura e del settore zootecnico, alle ditte che organizzano eventi, al comparto della cultura, alle piccole e medie imprese che devono competere a livello globale e si vedono costrette a chiusure forzate. Nella lettera poi, il vescovo esprimeva solidarietà anche agli imprenditori e agli artigiani, che con il virus vedono vanificato il lavoro di anni e minacciati gli investimenti fatti per qualificare e promuovere le loro aziende, in particolare le nuove forze imprenditoriali. Un pensiero particolare era stato per i giovani da poco laureati che hanno aperto società di servizi e di consulenza. La Chiesa polesana ha sempre avuto attenzione per il mondo del lavoro richiamando anche la specificità del territorio che da anni soffre una decrescita sociale ed economica legata principalmente alla crisi demografica.
Compito della Chiesa, aveva affermato mons. Pavanello durante la veglia dello scorso anno, è quello di mostrare come il Vangelo illumini con una parola di fiducia e di speranza anche la realtà sociale ed economica mostrando in particolare il valore e la dignità del lavoro nella promozione dei principi della condivisione e della solidarietà. Tematiche che certamente verranno ribadite anche nella serata di giovedì 30 aprile prossimo che vedrà riuniti, anche se a distanza, tanti lavoratori che in questi periodo attendono una parola di speranza. (E.D.)