Carissime, carissimi,
all’inizio di un nuovo anno pastorale mi rivolgo nuovamente a Voi per proporre alcune riflessioni che possano segnare un cammino comune per la nostra Chiesa. Accanto alle iniziative pastorali promosse dagli uffici diocesani e dalle parrocchie, è importante infatti che coltiviamo un progetto condiviso circa il futuro della nostra Chiesa.
Vorrei soffermarmi con voi sulla sfida che il tempo presente ci chiede di affrontare: la sfida del cambiamento. Siamo tutti consapevoli di vivere in un mondo che cambia. Il cambiamento ha subito negli ultimi anni un’accelerazione impetuosa. Di fronte alla velocità di questo cambiamento ci troviamo smarriti e sconcertati. Viviamo con sofferenza la perdita di consuetudini e riferimenti che ci davano sicurezza. Anche la vita ecclesiale è toccata da questo processo di cambiamento ed è forte la tentazione di vivere nella delusione e nella tristezza pensando con nostalgia al passato.
Nel nostro contesto diocesano, in concomitanza con lo spopolamento e l’invecchiamento particolarmente accentuati del nostro territorio, questo stato d’animo riguarda in modo particolare la parrocchia.
E’ per questo motivo che negli ultimi due anni pastorali ho proposto alla Diocesi di ripensare il volto della comunità cristiana. Di fronte al cambiamento che stiamo vivendo infatti non bastano risposte di tipo organizzativo
(ad es. le unità pastorali), ma occorre ritornare a “immaginare” la vita della Chiesa riprendendone i tratti essenziali, come ci vengono descritti nel libro degli Atti degli Apostoli.